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Agrigento, Via Atenea

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  Agrigento pullula di storia, uno degli scorci affascinanti, è Via Atenea, in centro storico Via che nasce per collegare  quattro borghi medioevali: il più antico è quello di San Gerlando. ad est quello di Pecora Tonda (San Michele) e quelli posti a quota più bassa attorno al monastero dì Santo Spirito (Batarànni) ed attorno alla chiesa di San Francesco d’Assisi ed all’omonimo convento chiaramontano. Le case sulla via Atenea erano di proprietà di professionisti ed impiegati che, a quei tempi, abitavano in tre o massimo quattro camere. La stanza di ricevimento coincideva con la camera da letto.  Dopo il 1860, la gente cambia la mentalità, pretende la stanza di aspetto,  quella di ricevimento, quella per gli affari, la sala da pranzo e le camere da letto: ed i palazzi di via Atenea, appannaggio della borghesia, subiscono, cosi, intensi lavori di ristrutturazione. Il contadino possidente non vive più nei “catòi” con il mulo, l’asino e le galline, ma si fa costruire una o più camere super

Catania e i suoi colori, il mercato Pescaria

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  "Voci", "Colori", "Sapori", sono gli aspetti da osservare quando vi trovate a Catania. A Piscaria, è uno dei mercati del pesce di Catania, dove venditori e commercianti mettono in mostra le bellezze offerte dalla natura del posto, il pesce sopratutto di qualità. Il tempo pare essersi fermato e dove, invece, ogni mattina rivivono le più antiche tradizioni siciliane dei pescatori, è il suono sommesso della “vuciata” che richiama, quasi prendendo invisibilmente per mano, per rapire e stordire. ‘A Piscaria è, insomma, davvero il cuore pulsante di quella Catania barocca, la vera anima della città: un posto dove gli odori si incontrano con i colori, dove gli accostamenti cromatici tra le verdure, i formaggi e le spezie sono opera di mani sapienti e di segreti tramandati, quel luogo dove la vita comincia e finisce seguendo il ritmo della natura, dove la storia vive e si racconta e dove le melodiose tonalità delle “abbanniate” – ossia le urla dei venditori – han

San vito lo capo, i caraibi Italiani

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  San vito lo Capo, è un ridente paesino della Sicilia Occidentale, sulla costa Trapanese.  Conta circa 4.637 abitanti ma in estate ospita tantissimi turisti. Si trova sulla punta occidentale della Sicilia, a 38 Km da Trapani e a 109 Km da Palermo. Il suo centro storico è totalmente pedonalizzato, per dar modo al turista di fermarsi a degustare i sapori locali, il lungomare si estende per circa 3 Km, da cui ammirare un tramonto mozzafiato.  Detto anche i Caraibi del Sud, per il suo mare cristallino e le sue spiagge bianche color panna Da vedere in centro: il Santuario dedicato al patrono, San Vito, la cui festa si tiene ogni anno la seconda domenica di Giugno, il Faro che domina e illumina il golfo con la sua luce. Questo è uno dei luoghi più simbolici di San Vito Lo Capo e si trova a pochi chilometri dal centro del paese. Nelle vicinanze del Porto si può ammirare il Torrazzo, una piccola torre di origine araba che in futuro potrebbe diventare sede di un museo antropologico. Merita una

Stromboli tra Iddu e Strombolicchio

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  Stromboli è l'isola più magica delle Eolie, tra Iddu e Strombolicchio. Famosa per il suo vulcano che gli abitanti chiamano Iddu, regala emozioni al tramonto alla Sciara del fuoco, dove muri di lava vulcanica giungono al mare. L’edificio vulcanico raggiunge i 926 metri sul livello del mare e 1700 al di sotto, dove trovare meravigliose spiagge di sabbia nera, le più belle delle Eolie. I centri abitati dell'Isola sono quelli di San Vincenzo e San Bartolomeo, con le sue case bianche lungo le pendici del vulcano e Ginostra a sud, raggiungibile solo via mare.  Ad un chilometro e mezzo da Stromboli si trova l’isolotto dello Strombolicchio, un residuo di un antico camino vulcanico aspro e inabitato. Oltre al cratere vulcanico l’isola vanta meravigliose spiagge di sabbia nera o di ciottoli scuri incastonate tra falesie di pietra lavica, tra cui Piscita e Scari, insenature e grotte. Le principali spiagge a Stromboli si trovano nel settore settentrionale dell’isola, lungo il tratto cost

Makari, gioiellino siciliano

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  Nella provincia trapanese troviamo una perla conosciuta a molti per la sua serie tv: Makari Attraversato il borgo di San Vito lo Capo, sulla strada per Trapani troviamo di fronte a noi la Baia di Santa Margherita. Il paese si presenta arroccato lungo il pendio della Montagna, in basso invece troviamo Calette mozzafiato e un mare colore turchese. Sono sette chilometri di costa protetta da esplorare a piedi, punteggiata di palme nane, torri di avvistamento, come quella dell’Impiso e dell’Uzzo, spiagge segrete e natura incontaminata. Il tratto di costa che si estende tra i borghi di Macari e di Castelluzzo vantano alcune delle spiagge più belle della zona. Coste selvagge e frastagliate, lontane dalle case, sono caratteristiche di questo tratto, con calette affascinanti e di immensa bellezza. Si parte da la Calazza, in parte sabbiosa ma con i ciottoli in acqua, accerchiata da macchia mediterranea e quasi isolata. Il fondale è sabbioso e la spiaggia piuttosto lunga, ideale per chi è alla

Santa Marina Salina, isola sempreverde

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  Santa Marina Salina è l'approdo per visitare l'isola di Salina, appena scesi dall'aliscafo di fronte troverete le case colorate crogiolo di sapori ed odori Il centro abitato si presenta con viuzze e vicoli stretti pieni di colori e giardini coltivati anche a capperi, appena usciti dal centro abitato, la spiaggia vicino al porto merita una visita. Si compone di ciottoli vulcanici ed acque cristalline dal colore blu tendenti al verde smeraldo La sera si anima di vita grazie ai karaoke e alle passeggiate magari con un gelato

Il Tempio della Concordia

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Il tempio della Concordia, fu costruito nel V secolo A.C. su un promontorio che da oggi sulla città di Agrigento. Uno dei templi che oggi è rimasto intatto nella sua interezza, nel corso del tempo ha subito modifiche tra cui   quelle del VI D.C, quando fu trasformato in chiesa ortodossa.   L’attuale pianta del tempio, che fu poi utilizzato come basilica, è il risultato di alcune modifiche strutturali praticate dai Bizantini. Fu infatti eliminato l’altare pagano e riempito lo spazio interno attraverso l’edificazione di una parete. Dall’esterno si nota l’imponente colonnato in stile dorico che si erge sopra un basamento in pietra. Esso fu costruito per dare stabilità a tutta la struttura e per superare le difficoltà che derivano dal terreno molto sconnesso. Lungo le colonne sono praticate le scanalature proprie delle colonne classiche ed è presente l’effetto di “correzione ottica”, proprio di molti templi antichi La vista del tempio  illuminato con il tramonto sullo sfondo è uno spettaco