Agrigento, la valle dei templi


 


Agrigento, presenta un area archeologica vasta come un museo a cielo aperto, situata lungo la costa meridionale della Sicilia, patrimonio UNESCO da qualche anno. Per accedervi basta scegliere quale percorso visitare a seconda del ticket 

Il tempio della Concordia, è uno dei più visitati: L’edificio deve il suo nome tradizionale a un’iscrizione latina della metà del I secolo d.C. con dedica alla “Concordia degli Agrigentini”. L’iscrizione fu  erroneamente messa in rapporto con il tempio dallo storico e teologo Tommaso Fazello intorno alla metà del ‘500.

L’edificio di ordine dorico è databile intorno alla seconda metà del V secolo a.C. e ha un basamento di quattro gradini, su cui poggiano sei colonne sui lati brevi e tredici su quelli lunghi. Unico fra i templi agrigentini, conserva quasi interamente gli elementi della trabeazione e i due frontoni sui lati est e ovest. Al suo interno il tempio è suddiviso in atrio di ingresso, cella e vano posteriore, il primo e l’ultimo con due colonne fra le ante.  La porta della cella è fiancheggiata da due piloni entro cui è ricavata una scaletta di servizio che conduce al tetto.

Altro tempio ben conservato quello di si trova sullo sperone roccioso più elevato della collina dei Templi, presso l’estremità est.

Come per la maggior parte dei templi agrigentini, non è possibile sapere a quale divinità fosse dedicato.

La sua attribuzione a Giunone deriva da un’errata interpretazione di un passo dello scrittore romano Plinio Il Vecchio, che si riferisce, in realtà, al tempio di Giunone sul promontorio Lacinio a Crotone, in Magna Grecia.

L’edificio di ordine dorico è databile intorno alla metà del V secolo a.C. e ha un basamento di quattro gradini, su cui poggiano sei colonne sui lati brevi e tredici su quelli lunghi. Al suo interno il tempio è suddiviso in atrio di ingresso, cella e vano posteriore, il primo e l’ultimo con due colonne fra le ante.

Fra l’atrio di ingresso e la cella si apre la porta, fiancheggiata da due piloni con all’interno le scale per l’accesso e la manutenzione del tetto.

Alla fine del percorso va ammirato il giardino di Kolimpetra, pieno di piante e sapori locali del territorio 

Periodo migliore per la visita ai templi primavera inizio estate

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